Casale: l’omelia pronunciata dal Cardinale Stella per l’elevazione del Santuario diocesano

In occasione dell’elevazione della cappella di Maria SS. delle Grazie a Santuario diocesano dedicato alla Famiglia, lo scorso 7 agosto il Cardinale Beniamino Stella, Prefetto delle Congregazione per il Clero, ha fatto visita alla comunità di Casale di Carinola. L’evento ha visto il suo culmine nella solenne celebrazione eucaristica, durante la quale il card. Stella ha pronunciato il suo discorso omiletico che è possibile di seguito scaricare e leggere interamente. Omelia Santa Messa in onore di Maria SS. Aiuto e Sostegno della Famiglia ________________________________________________________________ Casale di Carinola (CE) – 7 agosto, Ore 19:30 Diocesi di Sessa Aurunca Eccellenza Reverendissima, Cari Sacerdoti, Carissimi fratelli e sorelle, Siamo riuniti, questa sera, ai piedi della Madonna, la “dolce Signora” che si presentò alla piccola Antonietta Fava, alleviando le sue fatiche, incoraggiandola e rivolgendo tramite lei una chiamata alla fede per la gente di questo paese. Questa Cappella, che oggi viene elevata a Santuario diocesano della Famiglia, esprime così la fede semplice, bella e genuina di un popolo, cioè la gioia di sentirci accompagnati da Maria, la Madre di Gesù, che veglia sulle nostre fatiche quotidiane e, così come si presentò alla piccola Antonietta, accende per noi una piccola luce, capace di illuminare il sentiero, talvolta oscuro, della nostra esistenza. La storia di questa apparizione ci permette di contemplare l’amore con cui Dio, servendosi di alcuni dei suoi figli più semplici, si fa vicino alla nostra vita, si prende cura di noi e non permette che cadiamo nel vuoto, nell’aridità e nella morte. A ben pensarci, è una storia simile a quella della Regina Ester, narrataci dalla Prima Lettura di questa sera. Si tratta di una bella e giovane ragazza ebrea, entrata a far parte della corte del Re di Persia e diventata regina. Anche se le è toccata questa felice sorte, Ester non si scorda delle proprie origini, non dimentica a quale popolo appartiene. Così, quando Israele si trova in pericolo di morte, pur sapendo di rischiare essa stessa la vita, si presenta davanti al re per implorare la salvezza dei suoi concittadini. È una bella storia di intercessione, che ricorda la piccola Antonietta. Ella certamente non era una regina, ma, anzi, una ragazza non troppo benvoluta dalla matrigna, che la costringeva a dure ore di lavoro. Eppure, il Signore si è servito di lei, come della regina Ester, per far arrivare a questa comunità di Casale la consolazione del Suo amore, la vicinanza della sua compassione, la potenza della Sua opera di salvezza. Mentre la giovane Antonietta fatica lavando i panni nel ruscello, la Madonna le si avvicinò per farle compagnia, sussurrandole: “Bagna e torci”. Dio, nella sua infinita bontà, ci ha donato Maria come compagna delle nostre giornate e luce del nostro cammino; mentre siamo bagnati dalle acque non sempre tranquille di tante situazioni personali, familiari e sociali, e, talvolta, i problemi, le difficoltà, le paure e le stanchezze sembrano voler “torcere” la nostra vita fino a farci perdere le forze, Maria ci sostiene, ci incoraggia, prende a cuore le nostre angustie e presenta a Dio le nostre vicissitudini, ottenendoci forza, protezione e sicurezza. Il Signore, dunque, ha scelto questa ragazza proprio come scelse Ester, per manifestare la sua premura e il suo amore verso questo popolo; da allora, se è vero che nella nostra vita, nelle nostre famiglie, nei luoghi del nostro lavoro, nei nostri borghi e in quelle realtà che frequentiamo ogni giorno ci sono tante situazioni talvolta difficili e dure da sopportare, è altrettanto vero che Maria si mette accanto a noi mentre “bagniamo” e “torciamo” la nostra vita e ci conforta con la Sua tenerezza di Madre. Maria non permette che la nostra vita sia gravata solo dal peso dei problemi, delle difficoltà e dei peccati. Come abbiamo ascoltato dal Vangelo, la Madonna si preoccupa che alla festa delle nozze, preparata per noi dal Signore, non venga a mancare il vino. Infatti, come ha affermato Papa Francesco, Gesù si presenta a noi come uno Sposo, un Dio innamorato, che vuole trasformare la nostra vita e aprirla alla gioia; ora – riprendo le parole del Papa – “L’acqua è necessaria per vivere, ma il vino esprime l’abbondanza del banchetto e la gioia della festa…Ma immaginate voi finire una festa di nozze bevendo thé, sarebbe una vergogna. Il vino è necessario per la festa”. Il vino, che esprime la gioia dell’incontro con Dio e di scoprirsi amati e accompagnati da Lui in tutte le vicende della vita, può venire a mancare quando non ci apriamo all’incontro con Dio; quando chiudiamo il cuore nell’egoismo e nell’indifferenza; quando non siamo capaci di vivere la carità, la generosità e il perdono; ma, anche quando la festa della vita è segnata dalla sofferenza, l’entusiasmo del banchetto è messo a dura prova dalla solitudine e dai fallimenti, la letizia del nostro vivere si scontra con i problemi di ogni giorno, con la paura del futuro, con il male e con il peccato. In tutte queste situazioni, Maria Santissima ci viene in aiuto, si accorge con premura di Mamma che il vino rischia di venir meno e interviene sollecita per noi. Carissimi, chi potrà farci del male? Di cosa dovremo avere paura? Si, è vero, tante, forse troppe cose nella nostra vita e nel nostro mondo ci preoccupano e angustiano il nostro cuore; ma la compagnia fedele e premurosa della “dolce Signora”, Maria Santissima, è un invito a rinnovare la speranza, a riprendere coraggio, a impegnarci tutti, ciascuno nella piccola realtà di ogni giorno, per una vita nuova e per il bene comune. A Maria, Madre delle Grazie, Aiuto e Sostegno della Famiglia, chiediamo di continuare a intercedere per noi; a Lei, madre dolce e premurosa, eleviamo la nostra preghiera per noi, per le nostre famiglie, per il nostro paese e per il mondo intero: Bagna, o Madre, i nostri cuori aridi e torci le nostre infedeltà e le nostre ferite, perché impariamo come te ad accogliere Gesù nella nostra vita e la Parola del Suo Vangelo ci trasformi e ci apra alla gioia del Vangelo. Amen.   Scarica l’omelia