Sessa Aurunca Sette – edizione 29 dicembre 2013

di Orazio Francesco Piazza * motivi per perdere la fiducia e la speranza sono veramente tanti. Ovunque il nostro sguardo si posi incrocia amarezza e lacerazioni, situazioni di vita che inducono molti a non sollevare lo sguardo né verso Dio, né verso gli altri. Ma proprio in questa condizione di difficoltà, di crisi, economica e sociale, direi umana, se ben si guarda nel cuore, proprio nel fondo del nostro cuore si può scoprire la sorgente di vita e di speranza che riconsegna energia e volontà.  Può e deve essere portata alla soglia della vita quella dimensione che umanizza la realtà e la rende trasparente di Dio. Si deve dare volontà al cuore. In questa ricerca di serenità, di fiducia e di sicurezza, nelle difficili prove dell’oggi, in verità non siamo soli: abbiamo la certezza di una presenza, di una compagnia che ci sostiene e che si affianca a noi, fino ad immergersi con noi nelle stesse difficoltà. «Dio, vedendo il mondo sconvolto dalla paura, interviene sollecitamente per richiamarlo con l’amore, invitarlo con la grazia, trattenerlo con la carità, stringerlo a sé con l’affetto» (Pietro Crisologo, Discorsi, n. 147). È una presenza certa che però deve essere cercata e accolta nel cuore, vincendo quella naturale perplessità che oscura la fiducia e paralizza la volontà. Di fronte a tante povertà, alle contraddizioni del nostro tempo, tra speranza e disperazione, emerge naturale il dubbio espresso dalle parole di Bariona (monologo di Sartre): «Un Dio-uomo, un Dio fatto della nostra umile carne, un Dio che accetterebbe di conoscere quel gusto di sale che c’è in fondo alle nostre bocche quando il mondo intero ci abbandona, un Dio che accetterebbe in anticipo di soffrire ciò che soffro oggi […]. Andiamo, è una follia». Si può scegliere lo scetticismo! Sceglierlo è la scorciatoia più facile, la via forse più praticata, ma proprio questo è il sentiero che gira su se stesso, non porta in alcun luogo, non trasforma la vita e non offre alcuna risposta, anzi toglie determinazione al cuore e lo spinge nel pessimismo e nella rinuncia. Cresce solo la rabbia, si perde anche la Fede nel Dio-che-nasce, unica risorsa che mantiene intatte le poche e personali possibilità di affrontare, con decisione e costanza, i grandi problemi che ci attanagliano le nostre realtà. Questo periodo di grazia, presentato in un voto augurale, deve costituire l’inizio del Progetto-fraternità nel cantiere della Speranza-umanità, il segno di una scelta che fa guardare a ciò che vale al di sopra di ogni altro bene: la Persona e la sua bellezza come realtà di relazione. Occupiamoci di chi ci sta vicino, di chi accompagna in silenzio il nostro cammino, che condivide gli stessi problemi e alimenta le nostre speranze, che spesso occupa i vuoti lasciati da noi o ricompone i nostri strappi … con grandi sacrifici personali! Occupiamoci dei familiari: essi sono un dono di Dio; occupiamoci meglio delle nostre amicizie, dei colleghi di lavoro, della vita di relazione nelle Associazioni: stare bene insieme è un’insopprimibile esigenza. Ripartiamo subito dalla Famiglia: la fraternità sociale matura attraverso una solida esperienza familiare, nell’ambiente in cui s’impara a rispondere insieme ai tanti problemi che ci coinvolgono. Nella Famiglia il senso ordinario della fraternità, del sentirsi nella reciprocità e nell’appartenenza, fa crescere la sensibilità verso la pace sociale, proprio perché educa al giusto equilibrio fra libertà e giustizia, fra responsabilità personale e solidarietà, fra bene dei singoli e bene comune (Cf. Papa Francesco).  Quando scopriamo la vicinanza di chi ci ama, anche nella difficoltà dello stare accanto, «il mondo è dato come un regalo» e riusciamo sempre a trovare una ragione per andare avanti. A voi tutti, sempre con grande affetto e pregando il Signore, l’augurio di essere pietre-di-fraternità nel cantiere della vita, segnato sempre più da una presenza che dirada le tenebre del cuore e dona forza per vivere: Gesù Cristo, nostra unica Speranza. Auguri di un anno vissuto con serena responsabilità e con grande fiducia … malgrado tutto. *Vescovo