Sessa Aurunca Sette ed. 02 marzo 2014

“SERVIZI E CURE” IL CONVEGNO di Amalia Vingione La reciprocità, la mutualità e l’interdipendenza sono tre concetti basilari che rendono organica la vita nella sua interezza e in ogni contesto, in special modo in quello socio-sanitario. Questo è uno dei concetti che l Vescovo Orazio Francesco Piazza ha espresso nel suo intervento al Convegno «L’isola assistenziale. Un progetto di integrazione ospedale territorio», tenutosi lo scorso 22 febbraio presso il Salone dei Quadri di Sessa Aurunca. Promosso dal dott. Francesco Esposito, Direttore amministrativo del Presidio Ospedaliero San Rocco, dalla Diocesi di Sessa Aurunca e dai diversi dipartimenti sanitari presenti sul territorio, il progetto propone come obiettivo primario di focalizzare l’attenzione , oltre che sulle strutture e sui contesti, soprattutto sulla persona, la quale trovandosi in una posizione subordinata – in virtù di un deficit dovuto alla malattia – ha bisogno di sentire il sostegno di una struttura che rispecchi il vero senso di comunità. il soggetto che prende in cura il malato dovrà instaurare un rapporto fiduciale che va a compensare e a risanare in primo luogo quelle fragilità che generano un dislivello tra medico e paziente. In questo primo e fondamentale passaggio si deve trasmettere quella fiducia come forma di dovere nei confronti di una richiesta di aiuto. Ciò deve avvenire non attraverso un’azione individuale, ma attraverso un servizio, che è sì espressione di una competenza individuale, ma è anche azione comunitaria, in quanto nel soggetto forte è rappresentata una struttura, un unicum di competenze e specificità. Quindi un agire comune volto esclusivamente al bene dell’altro. Quest’ultimo deve essere un punto fermo, un obiettivo che non si deve mai perdere di vista per evitare così di cadere nell’errore di svincolarsi dal compiere l’azione curativa verso l’altro. Una cura che non sia rivolta solo al porre rimedio ad un problema fisico, ma che riconosca e valuti l’utente come persona nella sua pienezza, avvolgendolo e sostenendolo nell’intero decorso della patologia. Questo è quanto emerso dalle relazioni dei numerosi convegnisti intervenuti, i quali hanno esposto con chiarezza i percorsi riabilitativi e di cura che i vari dipartimenti mettono in atto per fornire un servizio efficiente ed efficace in un’ottica non solo di accompagnamento medico, ma soprattutto umano per non far sentire solo ed isolato il paziente. Questo convegno è un primo passo che getta le basi per la creazione di una rete sinergica, la quale possa soddisfare svariate esigenze attraverso una serie di collegamenti territoriali anche con strutture non necessariamente di natura sanitaria come centri di ascolto, osservatori, sportelli sociali, i quali raccolgono un numero elevato di utenti.