Sessa Aurunca Sette – edizione 15 dicembre 2013

È stato un incontro molto atteso, vissuto con l’entusiasmo di chi desidera trovare sponda in altri volti, tra Istituzioni che sono chiamate a prendersi cura del cammino educativo e della formazione non solo dei giovani, soprattutto per alimentare, in questo difficile tempo, la fiducia in un contesto che sembra segnalare solo ed esclusivamente le tante difficoltà. Ma proprio queste, con lucida analisi  del Vescovo Piazza, sono state lo sfondo che lo hanno spinto a cercare nuovi percorsi e sinergie di condivisione per aprire varchi nel nostro Territorio per valorizzare ogni piccola opportunità in prospettiva educativa. La situazione dei ragazzi e dei giovani non ha bisogno di essere ulteriormente discussa: è necessario invece costruire contesti positivi e ambiti di sostegno a questi bisogni che talvolta raggiungono livelli esasperanti e producono sensazioni di sfiducia diffusa. Tutti i Dirigenti scolastici del territorio diocesano, di ogni ordine, hanno risposto alla richiesta del Vescovo di incontrarsi, di confrontarsi e, possibilmente, avviare un processo d’intesa per porre in sinergia i percorsi formativi della Scuola e della Diocesi. Una risposta convinta e aperta ad ulteriori sviluppi. Il Vescovo ha introdotto l’incontro presentandone le motivazioni e le prospettive. La coesione sociale, il dialogo tra Istituzioni è divenuto ormai il “segno distintivo” di questo processo di sollecitazione che il Vescovo porta a tutti i livelli della società civile. La Scuola è e la famiglia sono gli interlocutori privilegiati, soggetti che sono chiamati, insieme e nella reciprocità, a dare risposte convincenti alle urgenze educative di questa nostra realtà locale. Tre i momenti di questo processo d’Intesa:  incontro con i docenti, con i Consigli d’Istituto, con le Istituzioni civili. Accanto a questo percorso si pone quello delle Foranie diocesane che, attraverso incontri parrocchiali, cureranno non solo la settimana dell’Educazione, ma cercheranno di rendere diffusa nelle famiglie questa necessaria collaborazione per il bene dei loro figli. Una sintonia di motivazioni, di percorsi e di impegni che, comunque e sempre, sarà vissuta nel massimo e reciproco rispetto delle due realtà in dialogo: Scuola e Chiesa. Tre anche le polarità su cui concentrare il comune impegno: sensibilizzazione circa i valori essenziali della persona e della realtà sociale (dignità, libertà, responsabilità – solidarietà, responsabilità sociale e sussidiarietà); valutazione del contesto e delle risorse disponibili; ricerca di possibili risposte e vie attuative. Il bisogno di riqualificare la trama socile delle relazioni, costruita su valori umanizzanti è ormai la condizione imprescindibile per avviare ogni piccola forma di impegno: «dobbiamo imparare nuovamente a stare insieme» – ha ricordato il Vescovo – « questa sembra essere la cosa più scontata, in realtà è divenutra forse l’impresa più difficile da attuare nei vari contesti di vita e,. soprattutto, è divenuta la testimonianza che rende decisamente credibile ogni impegno». Certamente questo primo incontro, cercato e da tutti desiderato, segna una prima, importante tappa di un processo che si spera sia generoso nei suoi frutti. Il confronto è stato aperto, cordiale, franco e soprattutto realistico. Questo sembra il clima giusto per costruire un serio percorso.