Tutela del Creato: riflessioni etico – sociali

Clicca per scaricare i contenuti a cura del Vescovo Diocesano, S. Ecc. Mons. Orazio Francesco Piazza Il logo, realizzato da Luigi Perone, artista di fama internazionale, rappresenta un lento camminare dall’utopia all’eutopia, dal disorientamento al luogo del riconoscimento, dalla difficoltà di doversi ritrovare nei codici relazionali frammentati verso lo stare insieme, verso il luogo della coesione sociale. Il logo pone in primo piano un uomo che porta sulle spalle il volto dell’altro. Il colore rosso ricorda l’umanizzazione, la quale si esprime attraverso la passione, il sacrificio e l’impegno. Ciò indica due cose: l’appassionamento e l’innamoramento dell’umano, ma anche il sacrificio, espresso in quelle gocce di sangue versato da Tommaso Moro, il quale non ha chinato il capo di fronte alle ingiustizie, preferendo la morte ad un comportamento servile nei confronti di chi imponeva la propria autorità. L’uomo dal volto anonimo, con la pesantezza della pietra, seppur nella semplicità delle linee, non è un’immagine superficiale: essa rappresenta l’appesantimento causato da limiti e fragilità umane. L’uomo rappresentato è in un equilibrio molto precario e per poter avanzare deve chinarsi. Questo abbassarsi dell’uomo, che trova una sorta si stabilità nella solidarietà, è in assetto variabile, poiché si è caricato di tutto il peso del mondo, il quale si identifica interamente in quel profilo del tutto anonimo.