Sessa Aurunca Sette – edizione 12 gennaio 2014


Dal 2 al 5 Gennaio 2014, si è svolto il campo diocesano dell’ACG, ad Acerno (SA). Con spirito di servizio hanno partecipato anche alcuni sacerdoti: don Osvaldo Morelli, don Guido Cumerlato, don Roberto Guttoriello e don Lorenzo Langella, seminaristi compresi. Tutti uniti in tempi e modi diversi hanno coadiuvato l’equipe diocesana ACG, il presidente Mario Di Fusco e i vari animatori per la buona riuscita di quest’esperienza! Grazie al loro impegno è maturato un vero cammino di fede strutturato all’interno dell’ACI, in comunione con i sacerdoti e il Vescovo Francesco. Il tema di quest’anno è “Ci metto la faccia”, uno slogan particolarmente concreto! In realtà questo vuol dire giocarsi fino in fondo scoprendo le proprie fragilità e limiti, sapendo che ciò comporta lo svelamento di chi siamo realmente. Ma Gesù lo ha fatto, e non è un caso infatti che il campo si è svolto all’interno del clima natalizio, quasi come a vivere questo tempo, non con superficialità, ma con la certezza della presenza di Dio che si fa bambino per incontrarci. I giovani di oggi spesso si sentono braccati dai modelli imposti dalla società, la quale rinchiude nel silenzio le loro coscienze, lasciando spazio alla “bella” faccia, alla maschera, ma l’esperienza di questi giorni di grazia ha portato un soffio di novità. Siamo chiamati a metterci il “volto”, affinché ognuno riscopra nel volto dell’altro, il Volto del Signore. Rimane un tesoro ogni gesto compiuto per ac compagnare i giovani davanti a Colui che è vivo e cammina con noi veramente, attraverso: catechesi, meditazione personale, penitenziale, Cena del Signore e Adorazione per tutta la notte, oltre ai momenti di condivisione per gruppi, riflessione su alcuni articoli dello statuto AC, e l’organizzazione per l’animazione di uno spettacolo. Con grande gioia anche il nostro amatissimo Vescovo è venuto ad incontrare i giovani e a dialogare amichevolmente con loro. Abbiamo riflettuto su alcuni brani biblici: Mt 26,36-42 l’ora della prova di Gesù, per riflettere sul problema della sofferenza. Prima o poi tutti si confrontano con i propri limiti, ma Gesù sa bene come noi ci sentiamo, Egli è la chiave per sapere cosa fare. L’uomo ha paura perché essendo legato a tante cose non vuole perderle, ma Gesù “prega”, nel Getsemani si sostiene perché attiva il dialogo con il Padre, non ha vergogna di ciò che è nemmeno davanti ai discepoli. Invece di addormentarci, dobbiamo relazionarsi con un altro per conoscerci. Grande è l’esempio di Gesù che si relaziona mettendo in gioco tutto se stesso sulla Croce (Mt 5,43-48). Gesù insegna ad amare il nemico perdonandolo (Mt 10,26-30). Vi è una parola che esorta a non aver paura e incoraggia ad evangelizzare nonostante le difficoltà! Le foto delle nostre facce posizionate su un tabellone, alla fine del campo con forza le abbiamo strappate, e al di sotto di esse è comparso con dirompente dolcezza il Volto di Gesù, tra gli applausi e la forte emozione ognuno nel profondo sa di aver sperimentato qualcosa di prezioso! In noi c’è una possibilità di rinascita, infatti al di sotto della cenere si trova la bellezza, così nello sguardo di Gesù noi cerchiamo e troviamo la vita perché Egli contiene tutti i volti del mondo!