Funerali Don Gennaro Alfonso Amato Brodella, il messaggio del Vescovo

“Vivo con grande sofferenza l’impossibilità di condividere in presenza la celebrazione. Carissimo don Amato, il tuo ministero sacerdotale e il tuo lavoro intellettuale sarà preziosa eredità umana, culturale, sacerdotale ed ecclesiale”

Carissimi Fratelli e Sorelle, vivo con grande sofferenza l’impossibilità di condividere, in presenza, la celebrazione in suffragio dell’amato e stimato confratello nel sacerdozio, don Gennaro Alfonso Amato Brodella. Alle difficoltà personali e sociali di questo complesso tempo della pandemia, si aggiunge, come nota dolorosa nell’umano, la difficoltà di poter vivere la vicinanza di un estremo saluto: rimane, malgrado questa sofferenza, la dignità della fede e la profondità della preghiera che è vera consolazione. Una sofferenza nella sofferenza, un dolore che aggiunge dolore. Ma, malgrado queste dolorose prove, siamo testimoni della speranza che nasce da Cristo Gesù, in cui confidiamo e a cui ci affidiamo. L’intensità della nostra preghiera corrisponde alla profondità del vincolo sacerdotale e della gratitudine per una vita vissuta nel servizio. Questo ho fortemente percepito nell’ultimo tratto del cammino della sua vita che ho personalmente, come vescovo e fratello, con lui condiviso. Fin dai primi momenti, nell’incontrarlo, ho potuto percepire una personalità umana e sacerdotale caratterizzata dal sincero amore verso Dio e verso il prossimo.

Il suo servizio pastorale e culturale ha arricchito questa nostra Chiesa locale. Come Vicario Generale, Direttore dell’ISR diocesano, Parroco e Docente nelle Scuole pubbliche, ha donato raffinatezza spirituale e acume dell’intelligenza, quali segni distintivi di un profondo legame a questo Territorio, vissuto e servito con vera passione sacerdotale. La sua amata Carinola. Non finiva mai di ringraziarmi, malgrado le mie preoccupazioni per il suo stato di salute, per la possibilità di poter vivere nel luogo del radicamento della sua vita sacerdotale.

Desidero rimanere qui, mi ripeteva con insistenza e con piglio che chiedeva comprensione e accoglienza della sua richiesta. Ho sempre invocato il Signore, con l’aiuto di quanti si sono occupati e preoccupati per lui, che potesse vivere questo suo desiderio in condizioni umane, sacerdotali e di salute, accettabili e serene.

La sua volontà di rimanere legato al luogo dei suoi studi, del suo impegno intellettuale e pastorale, malgrado le evidenti difficoltà di salute, mi sorprendeva. La passione per la storia locale, il cui prezioso contributo rimane ormai come pietra miliare della ricerca storica, assumeva i toni dell’entusiasmo giovanile e coinvolgente. Quante telefonate per condividere le ultime novità della ricerca: desiderava tanto tornare a Carinola non in ragione di un migliore stato di salute, quanto perché voleva e doveva concludere il suo lavoro di ricerca. Non si arrendeva all’evidenza dell’ormai precarietà delle sue condizioni. La sua volontà ferrea era motivata dall’amore per quanto viveva con vera passione.

Carissimo don Amato, nulla del tuo ministero sacerdotale e del tuo lavoro intellettuale andrà perduto o sprecato; sarà preziosa eredità umana, culturale, sacerdotale, ecclesiale, per tutti noi. La tua figura rimane impressa nel mio cuore e nel cuore di tutti, sacerdoti, religiosi e laici; nel cuore di una Chiesa che hai profondamente amato e servito con amorevole dedizione, non lesinando energie nell’impegno. Il Signore Gesù, nostra unica speranza, ti accolga, come servo umile e fedele, nell’amore della Trinità santa, fonte di ogni vita. Ti accolgano la dolce Madre nostra Maria e i santi Patroni nella gioia della Vita che non ha fine. Come ci ricorda Agostino, anche a te tanto caro, il bene che abbiamo generato, nel Signore, è la nostra eredità che vale per sempre.

Caro don Amato, ora prega per noi dal cielo, e sostieni il cammino di questa tua Chiesa in un tempo così complesso e difficile. Invoca per noi le grazie necessarie per continuare, con vera e totale dedizione, a servire Dio e il prossimo con amore semplice e incondizionato. Cari fratelli e Sorelle, nel partecipare i comuni sentimenti del Presbiterio, di vera e fraterna gratitudine a Dio per il dono ricevuto nella persona e nel sacerdozio di questo nostro Fratello, porgo alla Famiglia di Don Amato e alla Comunità di Carinola un caro abbraccio di consolazione nella fede, invitando tutti a vivere, insieme, nella gioiosa speranza della Risurrezione, dono fecondo della Pasqua di Cristo Signore.

 

Dall’Episcopio, 11 maggio 2021

 

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+Orazio Francesco Piazza